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JOIK: il canto tradizionale del popolo lappone

Perchè oggi ti parlo del canto Joik?

Da molto tempo sogno di cantare di fronte ad un’aurora boreale, di immergermi nelle distese di ghiaccio a tal punto che qualche volta mi sembra di vivere in modo reale questi sogni.
Da molto tempo studio e ricerco canti che si fondano non tanto su una grammatica musicale, ma che esprimono il proprio suono basandosi sulle parole libertà-improvvisazione e flusso esperienziale.
Ecco che oggi vorrei portarti con me nel mondo Joik, fatto di suoni e di rispetto per una tradizione che non ha tempo.

joik marie boineLo Joik è una forma di espressione cantata legata alla tradizione e alla cultura Sami.
È un canto che non ha età, ma può essere sicuramente considerato come una delle prime espressioni cantate delle popolazioni Nord Europee.

Dalle ricerche effettuate, il linguaggio sami, per moltissimo tempo, non ha avuto una forma scritta e quindi non abbiamo nessun tipo di documentazione che attesti l’orgine del Joik. In ogni caso i musicologi sono convinti che il Joik sia una delle espressioni musicali più antiche del continente europeo.

Lo scopo del canto è di evocare tramite suoni, principalmente vocalizzi o interiezioni, immagini attinenti alla natura o al vivere quotidiano.
Nell’ascoltare i suoni delle canzoni tradizionali sami, possiamo sentire un richiamo, quello dei canti dei nativi d’America, dove il Dio della natura fa da collante e da ponte fra queste due culture, la cui spiritualità animista contribuisce a rafforzare la simbologia sonora di queste popolazioni.

 

A rendere ancora più difficile la vita e al mantenimento di questa tradizione, la Chiesa e il cattolicesimo come sempre hanno avuto una parte importante in senso negativo.
La Chiesa, fin dal suo insediamento nei territori lapponi, ha combattuto il Joik in ogni modo definendo questo canto un rituale magico, paragonandolo ai rituali mitologici precristiani.
Tutto questo non è leggenda medioevale, anzi è possibile attestare che il Joik fino al 1950 era severamente vietato nelle scuole sami e la sua divulgazione avveniva tramite riunioni segrete fra conservatori della tradizione Joik.

Ora finalmente è tutto alla luce del sole, anzi i giovani sami stanno rilanciando il canto tradizionale lappone contaminandolo e rendendolo vivo ed interessante grazie all’interazione con le nuove tecnologie.
Purtroppo anche qui il dio denaro sta facendo la sua parte, cercando di rendere un canto tradizionalmente libero e unico, una macchina da soldi utile a riempire le tasche dei lungimiranti distruttori di arte e di cultura.
Spero che un giorno l’uomo si renda conto che per riuscire a mantenere viva una tradizione non è necessario renderla globalizzata oppure famosa, ma va alimentata da unicità e rispetto dei valori per i quali è nata.
Joik per me vuol dire intimità, solitudine e rispetto per la natura, tutto il resto è aria fritta.

Ti lascio con due elementi fondamentali: la prima è una play list di approfondimento che rispecchia la mia ricerca e può essere per te una semplice guida all’ascolto, la seconda sono due consigli di lettura e di approfondimento per comprendere non tanto il canto Joik ma il valore della tradizione sami.

The Sámi Peoples of the North: A Social and Cultural History

The Sami people: Traditions in transition

Leggi anche l’articolo: Il canto a tenore patrimonio dell’Unesco

Albert Hera

Albert Hera, cantante e sperimentatore vocale ama definirsi un narratore di suoni. Ideatore di Siing Network e di Siing Magazine porta avanti questa grande risorsa con passione ed energia.

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