Il potere del canto sciamano e il suo grande mistero
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Il canto dello sciamano
La parola “sciamano” – indica Google – è tra quelle che ricorrono con più frequenza nella cronologia delle ricerche sul Web. Sia nella ricerca etimologica che in quella dei documenti filmati.
Quando pensate allo Sciamano come lo immaginate.
L’enciclopedia Treccani dice che:
“Mediante canti rituali e danze ritmate al suono dei tamburi egli raggiunge uno stato di estasi”.
Lo sciamano è considerato un guaritore e un intermediario tra il mondo conosciuto e il soprannaturale.
È un esperto nel comunicare con gli spiriti attraverso il cambiamento del suo stato di coscienza. Viaggia nella realtà dei mondi paralleli, dove acquisisce la saggezza e il potere.
Carl Gustav Jung – il padre della Psicologia Analitica – è conosciuto anche al di fuori del suo ambito. Ma non tutti sanno che i suoi stretti collaboratori lo chiamavano – a bassa voce – “lo Sciamano”.
Allontanatosi nel 1913 dagli insegnamenti di Sigmund Freud, Jung modificò il suo orientamento e ampliò la ricerca analitica dalla storia del singolo verso quella della collettività.
Nel suo libro La Libido scrive: “c’è un inconscio collettivo oltre ad un inconscio individuale, che negli Archetipi trova la sua rappresentazione simbolica. La vita dell’individuo si considera come un percorso evolutivo, chiamato processo di individuazione e di realizzazione del Sé personale.
Processo che necessita di un confronto con l’inconscio individuale e l’inconscio collettivo”.
Michael Smith, psicologo clinico americano grande specialista di Jung e di sciamanesimo – oltre che di antropologia medica – ha scritto un libro intitolato Jung e lo sciamanesimo.
L’autore esplora differenze e affinità tra sciamanesimo e psicologia junghiana. Entrambe radicate in un modello di vita che mette al centro la percezione del cuore.
“Avventurarci in questo libro significa conoscere iniziazioni sciamaniche, dissociazioni, disperazione, perdita dell’anima” scrive Michael Smith.
“Ma anche il potere terapeutico dei riti, dell’estasi e degli stati alterati di coscienza. Significa scoprire cose che non sappiamo sul ruolo dei talismani e degli amuleti, rispetto alla ricaduta sull’inconscio collettivo. Oltre che tutto ciò di cui possa avvalersi oggi la psicoterapia”.
Ho letto con piacere questo libro, anche se richiede un po’ di attenzione.
È una dettagliata storia dello sciamanesimo.
Ricca di particolari e di notizie interessanti.
Infatti, ciò che viene a volte erroneamente considerato un rito legato a credenze e superstizioni, qui è analizzato e valutato nell’applicazione pratico-scientifica del panorama della psicologia.
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