Cultura

Le canzoni italiane per avere fiducia in se stessi

Durante le mie conversazioni con Albert Hera, è curiosamente uscita la frase “Fotografie delle canzoni”.

 

All’inizio io stessa mi sono fermata a pensare a quale potesse essere il contenuto di una eventuale rubrica con questo titolo.
Poi tutto mi è parso chiaro: la canzone è la fotografia per eccellenza delle nostre emozioni, dei nostri ricordi, dei nostri sogni e desideri. Un’istantanea emotiva che si rigenera ad ogni ascolto ed esecuzione.
canzoni stare beneMi riferisco in particolar modo alla canzone perchè con essa oltre alla musica, da sola universale canale di comunicazione, vi è anche la parola e la voce dell’interprete. Tre elementi e atti creativi che uniscono dimensioni ed esperienze emotive diverse, in un unico prodotto (per usare un termine commerciale) che non è altro che un quadro all’interno del quale ognuno di noi si rivede nel passato, nel presente e, a volte perchè no, nel futuro. Tra i versi di una canzone troviamo spesso le parole che avremmo voluto dire e che non abbiamo avuto il coraggio di dire, oppure la descrizione precisa di qualcosa che abbiamo vissuto.
Il testo spesso espone situazioni talmente vicine a noi che ci viene il dubbio di averle raccontate noi stessi all’autore. Fotografie di un momento o di una sensazione vissuta, le canzoni diventano anche un modo per comprendere abitudini, usi e costumi della società in un determinato periodo e luogo. Argomento sul quale ritornerò in seguito.

Tuttavia, se descrivere un momento vissuto o un amore inquadrandolo tra le regole metriche e la melodia presuppone tecnica e sensibilità, descrivere le emozioni e la musica stessa, può essere davvero un’impresa. Assolutamente astratta e impalpabile, aerea e impercepibile nella sua essenza, la musica è profondamente concreta e tangibile nei suoi effetti.

Come si fa a parlare e a descrivere la musica grazie alle canzoni?

Nelle canzoni si fa frequentemente riferimento ad essa come fonte di piacere e benessere, come mezzo per guardare se stessi oppure come elemento di paragone a cui ogni cosa tende.

Leggi se vuoi anche –> Un formula matematica ci consegna la canzone che ci rende felici.

Se scorriamo il testo della canzone “Musica è” di Eros Ramazzotti è chiaro che tutto può diventare musica,

La luce che rinasce, il mondo intorno a noi, la danza regolare dei respiri di una donna, le voci della strada dove si è nati, il grido di una madre, le corse polverose dei bambini, l’amico che ti parla

 

 

Sono tutti spaccati di vita impressi nella mente come immagini chiare e ben definite entro le quali la musica si pone come elemento supremo di paragone a cui aspirare ed ispirarsi. Al contempo alla musica si affida la possibilità di cambiare le cose. Lo afferma Elisa

Ho scritto sul quaderno io farò sognare il mondo con la musica

 

 

e ancora Brunori Sas

Canzoni che ti salvano la vita, che ti fanno dire “no, cazzo, non è ancora finita! Che ti danno la forza di ricominciare, che ti tengono in piedi quando ti senti crollare”, le canzoni sono come un miracolo che “ti ricordano chi sei.

 

 

La musica permea la nostra esistenza e contribuisce a darle un senso, diluendo o riducendo le attese, restituendoti chi sei o al contrario, come scrive Marco Masini in “Un piccolo Chopin”

La musica è così, ti porta via con sè”, “è un urlo fra le stelle e l’infinito”, solitudine e condivisione.

 

 

Scorrendo i testi nei quali compare la parola “musica” è facile scorgere il suo valore catartico, la sua capacità di portare l’uomo ad essere altro, a staccarsi dalla realtà per poi riscoprirla, restituendole quella bellezza spesso offuscata dal fare e dall’agire. La musica rende puro il pensiero e libera l’uomo dalla sofferenza, dalle paure, da quella solitudine che spesso l’hanno generata.

La musica si trasforma in ragione di vita e diventa ragione di vita stessa.

Ce lo racconta Andrea Mingardi in “È la musica”:

Potevo fare l’avvocato, l’operaio e l’impiegato, potevo fare il giornalista, il parrucchiere e lo stilista, truccare le macchine e fare il meccanico, magari diventare idraulico, ma è la musica che mi fa morire, è la musica che mi fa sognare, è la musica che mi fa cantare, che mi salva quando non so dire amore.

 

 

E ancora il celebre brano “Vivo per lei” nel quale alla musica è affidata la sensazione di sentirsi vivi, di sentire “vibrare forte l’anima” al punto di allontanare la morte. La musica ripaga da qualsiasi sacrificio.
Chi vi lavora o aspira a farlo, sa benissimo a cosa mi riferisco, non è facile vivere di musica, ma è facile vivere per la musica. Una fiamma sempre accesa che non diventa mai un peso, un punto fermo che ti “scombussola”, ti mette in discussione per farti ritrovare l’equilibrio.
La musica è una porta sempre aperta per entrare ed uscire dal mondo delle cose a quello dell’anima, prende forma fra il rumore del silenzio dei pensieri, acquista senso quando affiora fra le dita e sulle labbra.
Oltre il tempo e lo spazio, con il suo linguaggio universale, rende chiari e indelebili anche quei frammenti della vita che la mente stessa tende a dimenticare. La musica e le canzoni permettono di affidare le nostre storie agli altri, rendendo eterno ciò che è mortale.

 

 

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