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Un Tuffo Nella Storia di Sister Rosetta Tharpe
Quando, su consiglio di un amico, mi sono immerso nella storia di Sister Rosetta Tharpe, non sapevo che mi sarei trovato davanti a un racconto così ricco di battaglie, aneddoti e rivoluzioni silenziose. Amando i personaggi fuori dagli schemi, quelli che con la loro forza e fede cambiano il corso della storia, ho sentito il bisogno di raccontare la vita incredibile di questa donna che, chitarra alla mano, ha acceso la scintilla del rock’n’roll.
Le Radici: Una Famiglia di Musica e Fede
Rosetta Nubin, che il mondo avrebbe conosciuto come Sister Rosetta Tharpe, nasce nel 1915 a Cotton Plant, Arkansas.
Figlia di Katie Bell Nubin, cantante, mandolinista ed evangelista itinerante, e di Willis Atkins, anch’egli cantante, Rosetta cresce in un ambiente dove la musica è fede, preghiera, comunità. Il padre sarà una presenza sfumata, ma la madre, donna di chiesa e di spettacolo, sarà la vera guida, la prima a intuire il talento prodigioso della figlia.
A soli quattro anni, Rosetta canta e suona la chitarra davanti alle congregazioni, un piccolo prodigio che incanta e commuove.
Chicago: Il Crocevia delle Influenze
Nel 1921, Rosetta e la madre si trasferiscono a Chicago, epicentro di fermenti musicali e sociali. Qui, tra gospel, jazz e blues, la giovane artista assorbe influenze che trasformeranno il suo stile. Da bambina timida, Rosetta diventa una performer instancabile, capace di fondere la spiritualità del gospel con la vitalità del jazz e la malinconia del blues. Inizia così il suo viaggio tra Sud e Nord, tra chiese e teatri, sempre al fianco della madre, in un’America ancora segnata dalla segregazione razziale. I viaggi sono spesso duri: Rosetta, come molti artisti neri dell’epoca, è costretta a dormire sui bus e a mangiare fuori dai ristoranti riservati ai bianchi. Ma la sua determinazione è granitica: arriverà persino a comprare un proprio tour bus per sfuggire alle umiliazioni della segregazione.
L’Ascesa: Dalla Chiesa ai Riflettori
Negli anni ’30, la sua fama cresce. Nel 1934 sposa Thomas Tharpe, predicatore della Church of God in Christ, e da quel momento adotta il nome che la renderà immortale. Il matrimonio durerà poco, ma il nome resterà. Nel 1938, Rosetta si trasferisce a New York e firma un contratto con la Decca Records. Qui incide “Rock Me”, un brano gospel che, grazie a un arrangiamento jazz e blues, conquista un pubblico trasversale. Ma è con “Strange Things Happening Every Day”, registrata nel 1944, che Rosetta scrive la storia: il brano diventa il primo gospel a entrare nella top ten di Billboard, e molti lo considerano il primo vero disco rock’n’roll.
Sister Rosetta Tharpe Una Pioniera del Rock’n’Roll
Sister Rosetta Tharpe è una pioniera in tutto: la prima donna nera a imporsi come chitarrista solista in un mondo dominato dagli uomini, la prima a portare il gospel nei night club e nei teatri, la prima a usare la distorsione sulla chitarra elettrica, aprendo la strada al blues elettrico e al rock britannico degli anni ’60. La sua energia sul palco è travolgente: voce potente, presenza scenica magnetica, assoli di chitarra che lasciano il pubblico senza fiato. “Nessun uomo può suonare come me. Io suono meglio di un uomo”, dirà una volta, con orgoglio e ironia.
Tra Successi e Difficoltà
Eppure, la strada non è mai facile. Il mondo del gospel la guarda spesso con sospetto per le sue incursioni nei generi “profani”, mentre il pubblico bianco la applaude ma non sempre la riconosce come madre fondatrice di un nuovo suono. Nonostante tutto, Rosetta continua a innovare, a collaborare con artisti come Marie Knight e a ispirare generazioni di musicisti: da Elvis Presley a Chuck Berry, da Little Richard a Tina Turner, tutti devono qualcosa a Sister Rosetta Tharpe.
Un’Eredità Che Vive Ancora
Nel 1951, il suo terzo matrimonio diventa un evento mediatico: 25.000 persone assistono alle nozze-concerto in uno stadio, un segno della sua popolarità. Negli anni ’60, quando il successo negli Stati Uniti inizia a calare, si trasferisce in Europa, dove trova nuovi fan e influenza i futuri giganti del rock britannico come Eric Clapton e Keith Richards.
La vita di Sister Rosetta Tharpe si spegne il 9 ottobre 1973, il giorno prima di una nuova incisione discografica. Muore a 58 anni, dopo una lunga battaglia con il diabete. Solo nel 2018, decenni dopo la sua morte, viene finalmente inserita nella Rock’n’Roll Hall of Fame, riconoscimento tardivo ma dovuto per una figura che ha cambiato la storia della musica.
La Leggenda Continua
Oggi, grazie a documentari, video e testimonianze, la sua leggenda continua a vivere. Su YouTube si possono trovare performance che ancora emozionano e ispirano, come quella storica del 1964 in una stazione ferroviaria inglese, dove Rosetta, sotto la pioggia, incanta una folla di giovani musicisti destinati a fare la storia.
Sister Rosetta Tharpe non è solo la “madrina del rock’n’roll”: è il simbolo di una forza creativa che non conosce barriere, una voce che ha saputo unire sacro e profano, tradizione e rivoluzione. La sua musica è ancora oggi un inno alla libertà, al coraggio e alla fede incrollabile nel potere dell’arte.
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