Il canto popolare della Cabilia
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Prima di entrare nello specifico della musica e del canto popolare della Cabilia vediamo dove collocare in un’ipotetica cartina geografica di tale territorio.
La Cabilia è una regione situata nel nord dell’Algeria, precisamente nelle montagne del Grande Atlante Kabyle. Si estende lungo la costa del Mar Mediterraneo ed è abitata principalmente da persone di etnia berbera.
La sua posizione geografica è approssimativamente tra le città di Algeri e Bejaia.
Ritornando a noi la musica e il canto di questo luogo, ha raggiunto successi significativi oltre il territorio di origine, sia in Algeria che all’estero. La musica tradizionale cabila è composta da voci accompagnate da una sezione ritmica composta da T’bel, un grosso tamburo a membrana doppia che si suona con delle bacchette, il Bendir un tamburo a cornice, e una sezione melodica con Ghaita uno strumento a doppia ancia molto simile al mizmar e lo ajouag (flauto).
Nel corso degli anni ’30, il popolo Cabili si trasferì in gran numero a Parigi, dove aprirono caffè nei quali i musicisti come per esempio Cheikh Nourredine contaminarono tale musica popolare utilizzando strumenti moderni occidentali come per esempio il banjo, la chitarra e violino per eseguire nuovi arrangiamenti.
A partire dagli anni ’50, la musica classica araba, grazie alla celebre Umm Kulthum, raggiunse una notevole popolarità e lasciò un’impronta indelebile sulla scena musicale della Cabilia.
Cherif Kheddam, fu uno tra i protagonisti di questo fenomeno, emerse grazie alla sua attività presso Radio Algeri, nuova stazione radiofonica nata dopo l’indipendenza del 1962.
In quell’anno, infatti, la Francia dichiarò il cessate il fuoco e siglò un accordo per un referendum che si tenne nel mese di giugno. Tra i termini del trattato di Evian, che accordava una protezione legale di tre anni ai coloni europei presenti in Algeria, si prevedeva che, trascorso tale periodo, questi ultimi dovessero diventare cittadini algerini o rischiare di essere privati di tutti i diritti.
Tra essi, figuravano la partecipazione alla vita pubblica, la tutela dei diritti culturali e civili e il diritto di proprietà. In questo periodo, alcune cantanti, come Cherifa, Djamilla e Hanifa, raggiunsero una grande popolarità.
L’indipendenza algerina, purtroppo, non garantì la vera libertà artistica dei musicisti Cabili. Tuttavia, questi ultimi, affascinati dalla musica di autori come Joan Baez, Bob Dylan, Víctor Jara e Silvio Rodríguez, iniziarono ad inserire nei loro testi critici contro il governo di Ben Bella, che aveva ignorato gli accordi di Evian. Successivamente, grazie a brani come “A Vava Inouva”, Idir portò l’attenzione del mondo sulla musica Cabila, aprendo la strada al genere raï algerino.
Nel corso degli anni ’70, Ferhat Mehenni divenne famoso per i testi politicamente democratici che inneggiavano alla libertà, mentre Lounis Ait Menguellet si impose per la bellezza poetica delle sue opere.
Con il passare del tempo, la musica e il canto Cabili divenne sempre più popolare in Europa negli anni ’80, portando gli artisti a concentrarsi maggiormente sui sentimenti e sulle ballate popolari.
Takfarinas, Hassen Zermani e le opere di Abdelli prodotte dalla Real World di Peter Gabriel contribuirono ad allargare il pubblico della musica Cabila.
Tra i cantanti di musica moderna si annoverano Djura, insieme a numerosi artisti e gruppi Abranis, Houria Aichi, Les Berberes, Amirouch, Massinissa, Amadiaz, Numidas, Mihoub, Massilia, Merkunda, Thiguyer, Salim Souhali (Thaziri), Dihya e Messaoud Nedjahi.
Il panorama della musica contemporanea Cabila è caratterizzato da una vasta gamma di talenti e suoni, ognuno con il proprio stile unico e riconoscibile. Questi artisti continuano a spostare i limiti della creatività e dell’innovazione, fornendo un’esperienza musicale indimenticabile per gli appassionati in tutto il mondo, portando sempre nel loro cuore artistico questa voglia di libertà e democrazia.
- Numidas - Métal Chaoui - Festival de métal Constantine 2015
- TAKFARINAS - La Kabylie
- Djamila Awid afussik
- Umm Kulthum ( أم كلثوم ) live; 'Baeed Anak'
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