Ella Fitzgerald: il suo aforisma dedicato al canto

Cantare ancora: una melodia che non finisce mai “L’unica cosa migliore del canto è cantare ancor di più.” Questa frase...

Cantare ancora: una melodia che non finisce mai

“L’unica cosa migliore del canto è cantare ancor di più.”

Questa frase di Ella Fitzgerald si posa nell’aria come una nota sospesa, semplice e luminosa, eppure capace di spalancare mondi.

C’è qualcosa di magico nel gesto del cantare. Basta intonare una melodia, anche sottovoce, per sentire che il respiro si fa più ampio, il cuore più leggero. Il canto non è solo suono: è un ponte che collega l’interno con l’esterno, che trasforma emozioni in vibrazioni, che rende visibile l’invisibile.

Ogni nota è un passo, ogni strofa un viaggio. E quando la voce si lascia andare, quando si canta ancora e ancora, accade qualcosa di sottile: la fatica svanisce, il tempo si dilata, la gioia si moltiplica.

Forse è per questo che il canto accompagna da sempre i momenti più intensi della vita.
Nei riti, nelle feste, nelle solitudini, il canto è presenza, è compagnia. Non importa se la voce è perfetta o incerta, se le parole sono precise o inventate: ciò che conta è il lasciarsi attraversare dalla musica, il sentirsi parte di qualcosa di più grande.

Cantare ancora, come suggerisce l’aforisma, non è solo un invito a ripetere un gesto, ma a viverlo pienamente, senza riserve.
È un modo per restare aperti alla meraviglia, per non smettere mai di cercare nuove sfumature, nuove emozioni.
È un atto di fiducia nella bellezza, nella possibilità di trasformare ogni giorno in una piccola celebrazione.

Così, la frase di Ella Fitzgerald diventa un augurio:

che ognuno di voi possa trovare la propria canzone, e che non abbia paura di cantarla ancora, e ancora, e ancora. Perché forse, davvero, l’unica cosa migliore del canto è… cantare ancor di più.

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    Albert Hera

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