Connettività cerebrale nei cantanti

L’importanza della connettività cerebrale nei cantanti Nel campo delle neuroscienze, un argomento di crescente interesse è la capacità del cervello...
291_Connettività cerebrale nei cantanti

293_banner-substack

L’importanza della connettività cerebrale nei cantanti

Nel campo delle neuroscienze, un argomento di crescente interesse è la capacità del cervello di cambiare e adattarsi in risposta a esperienze specifiche, un processo noto come neuroplasticità. Recentemente, la ricerca ha rivolto particolare attenzione a come la connettività cerebrale si modifichi negli individui che praticano attività artistiche complesse come il canto professionale.

In particolare, uno studio pubblicato su Brain Research ha evidenziato come l’allenamento della voce cantata sia capace di potenziare in maniera significativa le connessioni neurali, in particolare nell’area dell’insula, un hub sensori-motorio fondamentale per il controllo della voce e della respirazione.

Allenamento vocale e cervello: i dettagli dello studio neuroscientifico.

Metodologia e gruppo di studio

Il gruppo di lavoro, guidato da Zamorano e colleghi, ha condotto una ricerca comparativa tra cantanti professionisti  con anni di formazione e numerose ore di studio del canto alle spalle  e non-cantanti, cioè persone prive di esperienza strutturata nel canto.
Gli studiosi hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale a riposo (rs-fMRI) per esaminare la connettività cerebrale e identificare le differenze specifiche associate alla pratica musicale.

292_Connettivita-cerebrale-nei-cantanti-insulaInsula e controllo vocale: le aree chiave coinvolte

I risultati hanno mostrato che nei cantanti è presente una maggiore connettività tra l’insula anteriore bilaterale e le regioni cerebrali deputate al controllo motorio della voce  come il cervelletto, le corteccia premotoria e i lobi parietali superiori.

In sostanza, lo studio del canto costante agisce come un potente fattore di rimodellamento cerebrale, stimolando la crescita e la rafforzamento delle reti neurali impiegate nel controllo di muscoli fondamentali, quali il diaframma e la laringe.

Correlazione tra ore di allenamento e potenziamento neurale

Un aspetto cruciale emerso dallo studio riguarda la correlazione tra il numero di ore di formazione vocale e il livello di connettività cerebrale.
Nei cantanti che hanno dedicato maggiore tempo allo studio, le connessioni tra insula e aree responsabili della regolazione della voce risultavano sistematicamente più forti.
Questo dato suggerisce che la neuroplasticità indotta dal canto sia direttamente proporzionale all’intensità e alla durata della pratica.

Benefici neurologici del canto: implicazioni e prospettive future.

Il cervello dei cantanti è “specializzato” nei compiti vocali

Le evidenze raccolte in questo studio supportano la tesi secondo cui il cervello dei cantanti si “specializza” nel controllo vocale grazie a una riorganizzazione focalizzata delle reti neurali.
Tale adattamento potenzia le capacità percettivo-motorie necessarie per affrontare le complesse richieste della pratica musicale professionale.
L’insula, fungendo da centro di integrazione sensoriale e motoria, permette un controllo più raffinato su elementi come l’intonazione, il timbro e la respirazione durante il canto.

Nuove prospettive riabilitative per disturbi della voce e del linguaggio

Queste scoperte non si limitano a spiegare perché i cantanti professionisti sviluppino abilità straordinarie nel controllo della voce, ma suggeriscono anche potenziali applicazioni cliniche. Comprendere i meccanismi di neuroplasticità indotti dall’allenamento vocale potrebbe orientare lo sviluppo di programmi riabilitativi innovativi per disturbi della voce e del linguaggio, sfruttando la capacità del cervello di riorganizzarsi e compensare eventuali deficit.

Dal laboratorio alla vita reale: perché queste scoperte contano anche per i non-cantanti

Canto, benessere e stimolazione cerebrale

La pratica regolare del canto, anche a livello amatoriale, potrebbe apportare benefici alla salute cerebrale, migliorando la coordinazione tra aree sensoriali e motorie ed esercitando effetti positivi sul benessere emotivo. L’incremento di connessioni cerebrali e la maggiore attivazione dell’insula potrebbero migliorare la percezione corporea, la gestione dello stress e l’auto-regolazione emotiva.

Musica, apprendimento e plasticità cerebrale anche nell’età adulta

Un aspetto particolarmente significativo è che la neuroplasticità osservata nei cantanti adulti suggerisce che il cervello umano mantiene la capacità di evolversi anche oltre l’infanzia e l’adolescenza. L’esperienza musicale, come il canto, può dunque rappresentare un potente stimolo per l’apprendimento permanente e il mantenimento della salute cerebrale a qualsiasi età.

 

293_banner-substack

Leggi anche l’articolo: Intervista a Finaz

  • About
    Albert Hera

Lascia il tuo commento

Ti potrebbe interessare