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DI BLU

OMAGGIO A DOMENICO MODUGNO

GIULIA PRATELLI E LUCA GUIDI
I due musicisti toscani omaggiano Domenico Modugno con un disco di rara eleganza e spiccata originalità

GIULIA PRATELLI E LUCA GUIDI I due musicisti toscani omaggiano Domenico Modugno

Qui di seguito la recensione
scritta da Andrea Direnzo

Pratelli e guidi

Era il 1° febbraio 1958 quando Domenico Modugno trionfò al Festival di Sanremo con Nel blu, dipinto di blu, canzone scritta insieme a Franco Migliacci e ispirata dal famoso quadro di Marc Chagall «La femme au coq rouge».

La vittoria di Modugno (che presentò il brano in accoppiata con un giovanissimo Johnny Dorelli) ebbe un effetto deflagrante all’interno della Canzone Italiana, un vero e proprio spartiacque tra vecchia e nuova guardia.

Mister Volare è infatti considerato il padre dei cantautori italiani, colui che ha dato il via a un’era musicale unica, senza eguali, ancora oggi insuperabile e insuperata.

Quel gesto iconico di spalancare le braccia nell’esplosione del ritornello ha fatto storia portando il suo nome in giro per il mondo. Senz’ombra di dubbio, uno degli artisti italiani più rappresentativi e significativi di ogni tempo.

La pisana Giulia Pratelli e il livornese Luca Guidi, già rodati dallo spettacolo Blu dipinto (con l’attore e regista Andrea Kaemmerle, produzione di Guascone Teatro), hanno deciso di omaggiarlo attraverso un album intitolato emblematicamente Di blu, composto da nove episodi tratti dal vasto canzoniere dell’artista di Polignano a mare.

Scorrendo i titoli, ci si rende conto di quanto i brani scelti siano innestati nella memoria collettiva del nostro Paese: da Vecchio frack a Meraviglioso, da Tu si’ ‘na cosa grande a Dio, come ti amo, fino a toccare gioielli come Amara terra mia e Cosa sono le nuvole su testo di Pier Paolo Pasolini.

L’impresa non era certo facile, l’insidia si nascondeva dietro l’angolo, considerando in primis l’enormità del monumento con cui ci si andava a confrontare.

Pratelli e Guidi, però, sono riusciti appieno nel loro intento: asciugare le canzoni, farle proprie, ricercando una personale chiave di lettura, ovvero una forma originale, scarna, senza orpelli, dove voce e chitarra la fanno da padrone nel creare atmosfere rarefatte e sospese, finanche nell’arcinota Volare, il più delle volte bistrattata e riproposta in stile karaoke/pianobar. 

Luca ha tinteggiato ogni brano con arrangiamenti suggestivi, pieni di colori e sfumature, tesi a sottolineare le parole e il loro suono, in un gioco perfetto capace di trasportare l’ascoltatore in una dimensione sospesa, in bilico tra sogno e realtà, non mortificando però la bellezza e la ricchezza delle melodie. Giulia, in veste sia di chitarrista sia di interprete, con la sua versatile voce ha donato nuova anima a motivi senza tempo. Due gli ospiti che aggiungono brillantezza al disco: Marina Mulopulos in Cosa sono le nuvoleMauro Ermanno Giovanardi  in Piove (Ciao ciao bambina) introdotta dal suadente ritornello de L’ultimo bacio di Carmen Consoli. Un disco pregevole, realizzato con estrema cura e sconfinata passione, completamente autoprodotto, motivo fondamentale per apprezzare e sostenere l’arte di fare musica di due valenti musicisti come Pratelli e Guidi.