Allenare la voce parlata per cantare meglio

Allenare la voce parlata per cantare meglio è il fulcro dell’articolo della dott.ssa Marina Tripodi, logopedista esperta in vocologia artistica, che indaga il rapporto stretto tra modo di parlare e qualità del canto moderno. Il testo nasce dall’osservazione di numerosi cantanti che, pur mostrando una buona tecnica vocale su intonazione, estensione e fiato, presentano una voce parlata debole, poco intellegibile o affaticata, con ricadute dirette sulla resa interpretativa dei brani. Marina Tripodi autrice del PDF che troverai in fondo all’articolo, sottolinea che il cantante, prima di tutto, è una persona che parla: se la voce parlata è poco curata, monotona o imprecisa, anche il canto finisce per perdere chiarezza, presenza e capacità di trasmettere davvero il contenuto del testo.

Il legame tra voce parlata e tecnica del canto

In quest’ottica, la voce parlata non è un elemento secondario, ma la base su cui si appoggia tutta la costruzione della voce cantata. La dott.ssa Tripodi evidenzia come, soprattutto nel canto moderno e più precisamente negli stili pop, rock, soul e R&B la centralità del testo renda cruciale l’intellegibilità: il pubblico ha bisogno di capire le parole per cogliere emozioni, storie e messaggi, non solo per apprezzare la “bellezza” timbrica della voce.​ Nelle produzioni contemporanee è però frequente incontrare interpreti poco comprensibili, con consonanti inghiottite, finali sfumati e fraseggio poco leggibile, segno che l’allenamento è stato concentrato quasi esclusivamente sulla componente musicale, trascurando l’eloquio.
Per descrivere questo legame tra voce parlata e tecnica delc anto, l’articolo racconta come vengano strutturate le valutazioni iniziali degli artisti: dopo la raccolta anamnestica, Tripodi registra la lettura di un brano per analizzare ritmo, rispetto della punteggiatura, gestione del respiro e presenza di eventuali difetti di articolazione.​

Questa fase di osservazione permette di capire se una voce apparentemente “disfonica” nel canto ha, in realtà, come origine un uso poco funzionale della parola parlata, che va quindi rieducata attraverso un training mirato.
Allenare la voce parlata significa lavorare su più piani contemporaneamente – lessico, ortoepia, prosodia, articolazione, ritmo e respiro – affinché il messaggio risulti immediatamente chiaro a chi ascolta, senza sforzo di decodifica.

Esercizi di logopedia artistica per cantanti

Per tradurre queste considerazioni teoriche in pratica quotidiana, Marina Tripodi ti accompagna dentro al “dietro le quinte” della voce, mostrando come piccoli cambiamenti nel modo di leggere, respirare e articolare possano trasformare il modo in cui canti. Non troverai una lista di esercizi freddi, ma un percorso guidato che ti invita a sperimentare sul testo, sul ritmo e sulle vocali per sentire sulla tua stessa voce cosa significa essere davvero intellegibile, espressivo e presente.​

Passo dopo passo, Marina Tripodi ti propone letture, giochi di articolazione e semplici prove pratiche che puoi integrare nello studio quotidiano, per scoprire dove si inceppa la tua parola e come liberarla. È una sorta di laboratorio personale: inizi dalla pagina scritta e arrivi al microfono con una consapevolezza nuova di ogni suono, di ogni pausa e di ogni intenzione che metti nella tua voce.​

Dall’analisi del testo all’interpretazione emotiva

L’articolo ti porta al cuore del rapporto tra testo e interpretazione, là dove una canzone smette di essere solo “note e parole” e diventa racconto vissuto. Pagina dopo pagina, l’autrice ti accompagna a guardare il brano come un discorso da abitare, in cui ogni pausa, ogni accento e ogni scelta di parola possono cambiare completamente l’emozione che arriva a chi ascolta.​

Più che spiegare “come si fa”, la dottoressa ti invita a metterti in gioco: scegliere il tuo testo, smontarlo in sezioni, rileggerlo con nuove intenzioni e scoprire quanta distanza c’è tra dire le parole e farle davvero vivere nella voce.
È un percorso pensato per chi sente che, dietro la tecnica, c’è ancora molto da esplorare nel modo in cui dà voce alle proprie canzoni.

Parlato, canto e sviluppo della voce artistica

L’articolo affronta anche il confronto tra voce del cantante e voce dell’attore, mostrando come spesso attori molto liberi nel parlato si irrigidiscano quando devono cantare, perdendo varietà tonale ed espressiva, e come alcuni cantanti risultino, al contrario, più espressivi nella vita quotidiana che in scena. Questa doppia osservazione rafforza l’idea che parlato e cantato non vadano trattati come mondi separati, ma come due facce dello stesso sistema vocale da armonizzare attraverso un lavoro coerente.​

Nella parte conclusiva, la dott.ssa Tripodi ribadisce che allenare la voce parlata è un passaggio essenziale per chi canta nel moderno, dove comunicazione, espressività e autenticità vocale sono centrali almeno quanto la tecnica. Un lavoro costante su respiro, postura, gestione delle tensioni, articolazione e ritmo rende la voce più pronta, adattabile ai diversi registri emotivi e capace di reggere lo sforzo senza affaticarsi eccessivamente, costruendo le fondamenta per un canto più libero, naturale e potente.

Per cocludere smetti di considerare parlato e cantato come due mondi separati: sono le due facce della stessa medaglia. L’articolo della Dott.ssa Tripodi non si limita a spiegare il perché, ma ti mostra esattamente il come, offrendoti un vero e proprio laboratorio di logopedia artistica da applicare alla tua routine di studio.

Dagli esercizi di articolazione alla gestione del respiro, scopri gli strumenti concreti per ripulire la tua tecnica e guadagnare intellegibilità e resistenza.

Leggi l’articolo integrale e scarica il PDF che trovi qui di seguito

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