Cultura

L’eredità musicale di Susanna Parigi

Susanna Parigi venuta a mancare nel dicembre 2023, lascia in eredità una pregevole discografia, in particolare il suo ultimo album.

Non è banale e neppure scontato affermare che Susanna Parigi era (e lo sarà per sempre) pura bellezza. Scomparsa il 17 dicembre 2023, nello sgomento di quanti l’hanno profondamente amata nella sua essenza di musicista, cantautrice e docente, lascia un’eredità umana e artistica di inestimabile valore che, si spera, non vada persa ma riconosciuta e tutelata.

Bella fuori, bella dentro, bella ovunque, in trentacinque anni di carriera Susanna ha tracciato un percorso unico contraddistinto da talento, passione e verità, nella consapevolezza, nel rispetto e nella libertà della propria espressione.

Susanna Parigi Caro m’è ‘l sonnoSusanna Parigi esordisce nel 1987 con il 45 giri Un anello di fumo inciso per la It; dopo le collaborazioni con Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia e Raf, nel 1995 pubblica la sua opera prima prodotta da Vince Tempera che mette in luce la sua spiccata originalità. Nel 1999, a partire dall’album Scomposta, inaugura il sodalizio con Kaballà che proseguirà in dischi preziosi quali In differenze, L’insulto delle parole, La lingua segreta delle donne e infine Apnea. Tra questi anche uno splendido album omaggio a Enzo Jannacci (Il saltimbanco e la luna) e un altro tratto dal concerto teatrale dedicato al sacro (Dal suono all’invisibile).

Caro m’è ‘l sonno, ultimo lavoro di Susanna uscito a inizio novembre 2022 e prodotto dal giapponese Taketo Gohara, richiama nel titolo una quartina delle «Rime» di Michelangelo Buonarroti che, a leggerla oggi, appare quantomai profetica: «Caro m’è ‘l sonno, e più l’esser di sasso, mentre che ‘l danno e la vergogna dura; non veder, non sentir m’è gran ventura, però non mi destar, deh, parla basso».

Otto brani composti interamente dalla cantautrice fiorentina, un concentrato intimo, acuto e meraviglioso di venticinque minuti, in cui si rivolge espressamente “a persone disorientate, senza dimora, persone che non sentono più appartenenza, che si sentono fuori posto manifestando la propria esaltante ricerca nel capire cosa ci sia in questo tempo che non funziona e come riuscire a costruire senso”.

Parole chiarissime, dirette, senza fronzoli che racchiudono la sostanza della sua riflessione continua e permanente tradotta in canzoni che è meglio ascoltare e riascoltare con cura e attenzione, ognuna delle quali è presentata da lei stessa attraverso poche e incisive righe. Per i dischi di Susanna Parigi non è necessario trovare parole o sforzarsi di trovarle.

È d’obbligo invece porre attenzione a ciò che pensa cantando o a ciò che canta pensando. Non ci sono solo tecnica e pensiero sublimi, ma c’è un’anima notevole che sorregge tutto. In poche parole, si rasenta la perfezione.

Non esiste il brano migliore, non è possibile sceglierlo. Ogni brano è importante, va interiorizzato e assimilato, macinato nella testa e nel cuore, dove – statene certi – si accenderà e splenderà una luce folgorante e inestinguibile.

«Cantare è un’altra cosa,
devi metterci la testa,
l’intenzione,
la sostanza,
oserei dire l’intelligenza,
anche l’anima va bene
a saperla utilizzare»
[da Oh mio Dio le lezioni di canto]

Discografia

1995. Susanna Parigi (RTI Music)
1999. Scomposta (Carish)
2004. In differenze (Sette Ottavi)
2009. L’insulto delle parole (Promo Music)
2011. La lingua segreta delle donne (Promo Music)
2014. Il saltimbanco e la lunaUn omaggio a Enzo Jannacci (Incipit Records)
2014. Apnea (103 Edizioni Musicali e Discografiche)
2016. Dal suono all’invisibile (con Matteo Giudici, Osservatorio Cultura Mediterranea)
2022. Caro m’è ‘l sonno (Logo Records)

 


Leggi anche l’articolo: “Alma” – Il nuovo album di Chiara Stroia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio