Per la prima volta l’artista Albert Hera ci regalerà un concerto unico, totalmente improvvisato, che porterà il pubblico in un viaggio emozionale senza precedenti. Accompagnato dall’estro musicale di Marco Forgione alla batteria vocale e Rossana Tatto alla voce e alle tastiere, questo evento straordinario sarà arricchito dalla partecipazione di un coro progetto CircleLand Choir coordinato ed ideato dallo stesso Albert Hera con il supporto della scuola VPM di Giovanni Dallapè.
Il concerto Trentoincanto si propone di narrare sette momenti storici della città di Trento, rendendoli vivi e palpabili attraverso la musica, la voce e il coro totalmente improvvisata. Ogni momento sarà descritto anche attraverso una narrazione introduttiva, che permetterà all’ascoltatore di immergersi completamente in questa esperienza unica.
Per rendere ancora più coinvolgente questa esperienza, sarà presente Giorgia Molinari, artista specializzata in disegno dal vivo, che realizzerà immagini uniche e suggestive in tempo reale, completando la narrazione visiva del progetto Trentoincanto.
Grazie al suo talento, ogni spettatore potrà comprendere meglio la profondità e l’essenza di questa straordinaria performance.
Il concerto, presentato in esclusiva per la rassegna Filarmonica Casual, porterà il pubblico in un viaggio musicale e visivo senza precedenti.
Sarà un’esperienza indimenticabile da vivere e da condividere con gli amanti della musica e dell’arte.
Trentoincanto, un concerto che unisce la passione artistica di Albert Hera definito soundteller, l’estro musicale di Marco Forgione, il talento vocale di Rossana Tatto, la partecipazione del coro CircleLand Choir e l’arte illustrativa di Giorgia Molinari.
Questo evento unico nel suo genere promette di lasciare un segno indelebile nel cuore e nell’anima di ogni spettatore.
BUON ASCOLTO
Per la prima volta l’artista Albert Hera ci regalerà un concerto unico, totalmente improvvisato, che porterà il pubblico in un viaggio emozionale senza precedenti. Accompagnato dall’estro musicale di Marco Forgione alla batteria vocale e Rossana Tatto alla voce e alle tastiere, questo evento straordinario sarà arricchito dalla partecipazione di un coro progetto CircleLand Choir coordinato ed ideato dallo stesso Albert Hera con il supporto della scuola VPM di Giovanni Dallapè.
Il concerto Trentoincanto si propone di narrare sette momenti storici della città di Trento, rendendoli vivi e palpabili attraverso la musica, la voce e il coro totalmente improvvisata. Ogni momento sarà descritto anche attraverso una narrazione introduttiva, che permetterà all’ascoltatore di immergersi completamente in questa esperienza unica.
Per rendere ancora più coinvolgente questa esperienza, sarà presente Giorgia Molinari, artista specializzata in disegno dal vivo, che realizzerà immagini uniche e suggestive in tempo reale, completando la narrazione visiva del progetto Trentoincanto.
Grazie al suo talento, ogni spettatore potrà comprendere meglio la profondità e l’essenza di questa straordinaria performance.
Il concerto, presentato in esclusiva per la rassegna Filarmonica Casual, porterà il pubblico in un viaggio musicale e visivo senza precedenti.
Sarà un’esperienza indimenticabile da vivere e da condividere con gli amanti della musica e dell’arte.
Trentoincanto, un concerto che unisce la passione artistica di Albert Hera definito soundteller, l’estro musicale di Marco Forgione, il talento vocale di Rossana Tatto, la partecipazione del coro CircleLand Choir e l’arte illustrativa di Giorgia Molinari.
Questo evento unico nel suo genere promette di lasciare un segno indelebile nel cuore e nell’anima di ogni spettatore.
BUON ASCOLTO
L’invenzione di un colpevole: Il caso del Simonino di Trento
Schindler’s List
La colonna sonora di Schindler’s List, composta da John Williams e interpretata da Itzhak Perlman, crea un ponte emotivo tra il dramma dell’Olocausto e la persecuzione degli ebrei di Trento nel 1475. La musica trasforma il ricordo storico in un’esperienza universale contro l’odio e l’ingiustizia, invitando a riflettere sull’antisemitismo e sull’importanza della memoria. Questo connubio tra arte e storia diventa un potente strumento di sensibilizzazione e rispetto reciproco.
La paganella un cielo sotto i nostri piedi
Improvvisazione corale cyclesongs I
La Paganella, immersa nella bellezza naturale delle Dolomiti, offre un rifugio dalla frenesia digitale e invita a riflettere sull’interconnessione degli ecosistemi. Citando Thoreau, il cielo sopra e sotto di noi ci ricorda la sacralità della natura. Gregory Bateson sottolinea l’importanza delle reti e relazioni che governano la natura, evidenziando come ogni elemento sia parte di un sistema più grande. La Paganella diventa così un luogo per riscoprire il senso di appartenenza a questa rete vitale, celebrando la vita in tutte le sue forme e promuovendo un approccio ecologico e consapevole alla natura.
Trento la città che scolpì la storia del cristianesimo
Improvvisazione corale AGNUSPHERE
L’associazione tra il brano cyclesongs Agnusphere totalmente improvvisato e il Concilio di Trento rappresenta un dialogo tra tradizione e innovazione nella musica sacra. Il Concilio (1545-1563) influenzò profondamente la musica liturgica, promuovendo la purezza del canto gregoriano e limitando elementi profani.
Giovanni Pierluigi da Palestrina, maestro della polifonia rinascimentale, incarnò questi ideali, creando uno stile fluido e attento alle dissonanze. Agnusphere, ispirandosi a Palestrina, combina tradizione rinascimentale e improvvisazione contemporanea corale, riflettendo l’evoluzione della musica sacra. Il titolo evoca l’Agnus Dei, collegando passato e presente e dimostrando come i principi tridentini continuino a influenzare la creatività musicale moderna.
Dall’Amen all’Unità: L’etica sociale di Chiara Lubich
Brano AMEN – Otis Redding arrangiamento corale acappella
Il brano Amen di Otis Redding e la spiritualità di Chiara Lubich condividono un messaggio universale: trasformare il dolore in speranza e creare unità nella diversità. La musica soul, radicata nella tradizione afroamericana, esprime resilienza attraverso una preghiera collettiva, mentre la spiritualità dell’unità di Lubich promuove l’amore concreto e la condivisione delle sofferenze per costruire una fraternità universale.
Questo dialogo ideale tra culture diverse evidenzia come la spiritualità autentica possa unire persone e tradizioni, facendo del grido personale una forza comunitaria. Amen diventa così un ponte tra due mondi, celebrando resilienza e unità.
Il Ponte Ideale tra Cesare Battisti e “Blackbird”: Emancipazione e Identità attraverso i Secoli
Blackbird & Cyclesongs – Paul McCartney
Cesare Battisti, geografo e politico trentino, utilizzò la geografia per rivendicare l’autonomia del Trentino nell’Impero austro-ungarico, conciliando identità locale e integrazione sovranazionale. Con il suo atlante Il Trentino (1915), dimostrò l’importanza della conoscenza territoriale per la valorizzazione culturale e linguistica. Parallelamente, Blackbird dei Beatles, composta da Paul McCartney nel 1968, è un inno alla lotta per i diritti civili afroamericani, ispirato agli eventi di Little Rock e all’assassinio di Martin Luther King. Entrambi celebrano l’identità e l’emancipazione: Battisti per l’autonomia trentina, Blackbird per l’integrazione razziale. Promuovono modelli inclusivi che rispettano la diversità culturale e la dignità universale.
L’Adige & Madre Dolcissima
Madre Dolcissima & Cyclesongs – Zucchero Fornaciari
Il legame tra il fiume Adige e il brano Madre dolcissima di Zucchero Fornaciari può essere interpretato simbolicamente, attraverso il concetto di madre come forza generatrice e nutriente. L’Adige, secondo fiume italiano per lunghezza, attraversa territori come il Trentino-Alto Adige e il Veneto, plasmando culture e identità. Questo ruolo di sostentamento richiama l’archetipo materno presente nella canzone, con versi come “madre dolcissima, carezzami la testa, che vado nel vento”, che esprimono un bisogno di conforto e radicamento.
Il fiume, con il suo flusso continuo, diventa metafora del legame tra individuo e collettività, unendo territori e comunità proprio come la figura materna unisce l’essere umano alla propria origine. Inoltre, l’Adige ha influenzato tradizioni locali, come la viticoltura, simbolo di identità culturale e continuità generazionale.
Infine, l’Adige può essere letto come una “madre interiore” per le comunità rivierasche: elemento naturale che nutre e protegge ma che, se trascurato, può diventare distruttivo. La canzone e il fiume condividono quindi un significato profondo: la necessità di riconciliare uomo e natura per ritrovare equilibrio e appartenenza.
Munasterio ‘e Santa Chiara. ed Edda Albertini
Munasterio ‘e Santa Chiara – Albert Barberis
La canzone “Munasterio ‘e Santa Chiara” (1945), scritta da Michele Galdieri e musicata da Alberto Barberis, è un’icona della musica napoletana post-bellica. Evoca il dramma della guerra attraverso gli occhi di un emigrante che teme di ritrovare Napoli distrutta, trasformando il monastero bombardato nel 1943 in un simbolo delle ferite dell’Italia e della resilienza partenopea. La melodia malinconica e innovativa amplifica il messaggio di speranza e continuità culturale.
Il legame con Edda Albertini si concretizza nel film “Monastero di Santa Chiara” (1949), dove l’attrice interpreta Ester Di Veroli, una cantante ebrea perseguitata durante la guerra. Il monastero, distrutto da un bombardamento, diventa rifugio temporaneo e metafora delle difficoltà del dopoguerra. La resilienza del personaggio riflette il tema centrale della canzone: la capacità di sopravvivere e rinascere nonostante le avversità.
Entrambe le opere trasformano il monastero da luogo fisico a simbolo culturale, contribuendo a elaborare il trauma collettivo dell’Italia post-bellica. Edda Albertini, con la sua interpretazione, incarna la forza e la speranza di una comunità sospesa tra memoria e ricostruzione.
© 2025 SIING - All Rights Reserved | ALBERTO QUARELLO P.I. 0330987004