Primo Piano

L’importanza degli esercizi di canto nel tuo percorso didattico.

Il tempo passa e quando mi vedo allo specchio penso a quanto gli esercizi di canto mi abbiano consentito di capire e migliorare il suono vocale.

Quasi tutti i giorni scrivo pagine, annoto e confronto ogni cambiamento e sensazione in cui la voce entra a far parte del mio quotidiano sia come canto che come semplice comunicazione verbale. La voce cammina con la storia della mia vita e dentro questa narrazione la parola esercizio vive immersa nella grande madre di ogni viaggio vocale: la disciplina del piacere.

Nella mia esperienza ho visto gli esercizi di canto come un allenamento, una pratica performativa o ancora di più uno strumento del dovere e, nel tempo mi hanno portato a far diventare il canto privo di anima, ma soprattutto ad alimentare un sottobosco di frustrazioni che piano piano laceravano lentamente la mia passione vocale.

Per prima cosa il canto secondo me non è uno sport, quindi ti consiglio di cambiare concezione della parola esercizio, affinchè tu possa abbracciare una filosofia che renda il tuo canto libero e nello stesso tempo capace di esprimersi secondo le tue vere e reali possibilità.
Parlando di dovere, ho dovuto combattere con tutte le mie forze per sfuggire da questo demone che si era installato nel mio essere voce, cercando di annientare la mia creatività, le mie emozioni ma soprattutto la mia passione per il canto.
Veniamo al dunque, come riuscire a sfuggire dal demone del dover fare un esercizio per migliorare la nostra voce?

Oggi ti racconto come sono riuscito a sconfiggere un parassita atavico come il DOVERE.
Prima di tutto ho ricercato in me come la parola studio riuscisse a determinarmi piacere, successivamente ho cercato di definire quello che realmente non mi piaceva.
Non mi piaceva la forzatura e il dover fare sempre gli stessi esercizi per ottenere un certo obiettivo.

Ho sempre pensato che la mia voce fosse uno strumento iper-dinamico, in continuo movimento, capace di cambiare e di viversi il qui ed ora in modo unico.
Quindi ho cominciato a studiare con un approccio meno statico, apportando agli esercizi micro cambiamenti atti a rispecchiare il volere del mio suono di quel momento permettendomi di comprenderlo sempre più.

Da circa dieci anni ho cambiato il mio modo di vivere lo studio del canto, mi sono concentrato moltissimo sulle risorse e sul concepire la parola metodologia-strategica come strumento per poter migliorare le mancanze e affinare le risorse. Ho cominciato a catalogare gli esercizi su database suddividendoli per argomenti e livelli di difficoltà dando vita a centinaia di soluzioni.

Quali sono stati i punti di forza che mi hanno fatto cambiare prospettiva riguardo alla parola esercizio di canto?
A mente fredda mi vengono cinque punti salienti che scrivo di getto qui di seguito:

1. Diversificare l’esercizio e renderlo più musicale
2. Vivere immersi nel ritmo per comprendere il suono
3. Potenziare creatività e strategie per muoversi in nuovi territori
4. Abbracciare la litania o  la ripetizione come fosse un mantra esplorativo
5. Ascoltarsi e Ri-Ascoltarsi più volte per comprendersi

Dopo averti spiegato a grandi linee come la penso riguardo agli esercizi di canto, ti elenco qui di seguito come negli anni ho strutturato la catalogazione degli studi relativi alla materia canto.
Ho classificato nel tempo gli studi in sette macro aree suddivise in quattro livelli di difficoltà (easy, medium, advanced e pro):

1. Studi degli intervalli
A te forse può sembrare strano che ancora si parli di intervalli, per me invece è il primo mezzo per comprendere il linguaggio dell’armonia musicale, utile per dialogare con la figura del musicista.

2. Studi delle scale
Lo studio delle scale fa parte di quell’area necessaria per comprendere alcuni strumenti utili per poter improvvisare e creare. Ricordo sempre a me stesso che una scala bisogna cantarla in modo da renderla viva musicalmente e non per poter dimostrare velocità e memoria.

3. Studi Ritmico vocali
Lo studio del ritmo, l’uso di fonemi o ancor di più del proprio neolinguaggio, per avvicinarci alla produzione ritmica sonora, sono strumenti per migliorare il nostro suono cantato. In questa sezione vengono usati esercizi estrapolati per esempio dalla humanbeatbox, dallo scat, dal solkattu per comprendere l’utilità per esempio degli accenti, delle suddivisioni ritmiche, etc.

4. Studi sulle funzioni esecutive

Basandomi su una delle ultime teorie di Miyake e collaboratori (2000), ho costruito esercizi specifici legati al canto, fondando le architetture e le strategie su tre elementi portanti: memoria di lavoro, flessibilità cognitiva e inibizione.

5. Studi sui meccanismi laringei

Studiare i meccanismi laringei ci permette di ottenere maggiore varietà di colore e di interpretazione sullo strumento voce.

6. Studi sull’improvvisazione

Improvvisare, creare strumenti necessari per comprendere ed esplorare il mondo della nostra voce libera. Anni di lavoro sulla creatività mi hanno portato a definire strumenti specifici per rendere le improvvisazioni libere da ogni controllo e condizione.

7. Studi sugli stili

Studiare gli stili e come approcciarsi ad essi è di vitale importanza. Personalmente ho scelto di insegnare principalmente jazz, worldmusic, pop e derivati.

Nei prossimi articoli cercherò di approfondire ogni punto, dando maggiori dettagli per farvi entrare nel mio mondo passionale

Albert Hera

Albert Hera, cantante e sperimentatore vocale ama definirsi un narratore di suoni. Ideatore di Siing Network e di Siing Magazine porta avanti questa grande risorsa con passione ed energia.

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